Reportage Under 14 – Stadio “Paolo Rosi” 5 novembre 2016
08 Nov

Reportage Under 14 – Stadio “Paolo Rosi” 5 novembre 2016

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Sabato 5 novembre 2016 –  Lazio Rugby – Appia Rugby

Siamo entrati nel mese di novembre e il cielo sopra di noi oggi non promette niente di buono. E’ una serata plumbea, con molto vento, caldo, e noi siamo ospiti della Lazio Rugby presso lo stadio “Paolo Rosi” insieme ai nostri compagni di squadra della Nuova Tor Tre Teste che oramai ci accompagnano da 3 partite….

Ci ritroviamo in questo stadio, circondato da alti pini, con una illuminazione non proprio ottima per l’orario in cui giochiamo, ad attendere che i 2 allenatori indichino la formazione ai giocatori negli spogliatoi con la nomina del capitano e del vice capitano; consegna delle maglie, che quest’oggi sarà la maglia rossa della Nuova Tor Tre Teste, pacche e applausi e via fuori dallo spogliatoio dopo le ultime raccomandazioni da parte degli allenatori e dell’arbitro, dopo il riconoscimento di rito.

I ragazzi escono dagli spogliatoi ma non sembrano contenti dei ruoli che i loro allenatori hanno assegnato; probabilmente stanno provando qualche modulo o vogliono verificare le potenzialità dei loro giocatori in una veste differente dal solito.

Ore 18:00: tutti in campo, saluti al pubblico sugli spalti, saluti alla squadra avversaria e subito schierati in formazione pronti a ricevere la palla calciata dai nostri avversari; prendiamo palla e iniziamo ad andare in profondità ma la squadra avversaria è veramente ben piazzata e per niente intimorita dai nostri ragazzi: prendiamo la nostra prima meta. La difesa è un modulo che dobbiamo ancora ben provare, dobbiamo ancora allenarci molto ad essere attenti e pronti alle incursioni avversarie. Da lì a poco arriva la seconda meta avversaria; anche questa viene trasformata e dopo 6 minuti ci troviamo già 14 a 0.

I ragazzi vengono “raccolti” dai loro allenatori che li incitano a fare meglio, ad essere attenti a far uscire fuori tutta la grinta che hanno dentro e dopo 10 minuti di gioco, tra ruck, placcaggi fatti e subiti, passaggi non proprio perfetti, riusciamo a segnare la nostra prima meta dopo una lunga cavalcata da centro campo fino all’area di meta; riusciamo a trasformarla e così accorciamo un poco le distanze dai nostri avversari. Purtroppo per noi la Lazio Rugby reagisce con tenacia e soprattutto con il suo essere “squadra”. Da bordo campo si sentono urla di incitamento “Forza! Schieratevi! Grinta! Placcate!” – siamo tutti allenatori eh… – , ma loro sembrano perplessi, bloccati, non si schierano a dovere, lasciano buchi enormi di cui la Lazio approfitta con facilità, loro corrono, vanno a meta ancora e ancora. Sembrano quasi più di noi in campo. Loro sono forti e tanto, ma i nostri sanno fare di meglio e tanto. Arriva la loro terza meta, la quarta, la nostra risposta in un moto di orgoglio non sufficiente a dimostrare che oggi possiamo farcela a tener testa, quando, in realtà, la testa è da un’altra parte. Subiamo delle mete per disattenzioni difensive quando invece dimostriamo di essere attenti nei placcaggi, nel costringere i nostri avversari ad andare dove vogliamo noi, verso il nostro compagno che in posizione migliore può placcarlo e farci conquistare la palla per essere giocata e portata a meta.

Chiudiamo il primo tempo sotto di 4 mete e 3 trasformazioni; è il momento di fare gruppo e di rivedere la formazione che dovrà essere schierata per il secondo tempo.

La squadra che entra in campo in questo secondo tempo sembra più determinata rispetto a quella vista nel precedente; non lascia spazi all’avversario, difende con aggressività, potenza e orgoglio il proprio centro campo, la propria area di meta riuscendo per ben due volte ad evitare la meta con delle mischie e dei placcaggi come del resto sanno fare ed hanno già dimostrato di essere in grado di compiere. Ma tutto questo non basta; due nostri ragazzi si fanno male durante la fase offensiva e siamo costretti a sostituirli facendo giocare i sostituti in ruoli che non sono propriamente i loro e questo ci porta a subire, negli ultimi 5 minuti di gioco, altre 4 mete.

Al di là del punteggio finale abbiamo visto i nostri atleti giocare una partita con tantissima grinta, con tanta voglia di fare bene e dimostrare che in campo bisogna dare sempre il massimo… forse non era molta la convinzione che avevano di poter riuscire a darlo questo massimo; abbiamo fatto molto di cuore e poco di testa, con la voglia di andare dritti a meta cercando di trovare degli spazi nella difesa avversaria che spazi non aveva… E’ mancata la “squadra” che abbiamo visto nelle prime due partite di questo campionato.

Ma come ripetevamo negli anni passati, quando li vedevamo giocare da piccoli:

“…dalle partite in cui escono “distrutti” imparano comunque qualcosa. Anzi, forse imparano molto….”

Tutti sotto la doccia mentre noi approfittiamo del terzo tempo per parlare della partita che abbiamo visto e per scambiare qualche battuta. Tante le mete che hanno subito ma anche quelle che avremmo potuto fare; forse avrebbero voluto giocare una “partita-via-di-mezzo”, magari si sarebbero divertiti di più, tutti. Ma sono qui prima di tutto per divertirsi e quindi… giocano e si divertono. Così deve essere. Così è.

Il rugby è anche questo… e come disse l’allenatore degli ALL BLACKS alla semifinale della Coppa del Mondo del 1995:…. “Ricordatevi che il rugby è un gioco di squadra; assicuratevi quindi che tutti e quattordici passiate il pallone a Jonah.” Alla prossima ragazzi!!!

Grande APPIA!!

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