Under 12 – Mercoledì 25 aprile 2018 – Torneo di Avezzano
03 Mag

Under 12 – Mercoledì 25 aprile 2018 – Torneo di Avezzano

Mercoledì 25 aprile 2018 – Avezzano – Torneo Memorial Matteo Fracassi

Insieme ai piccoli atleti dell’under 6, 8 e 10 partecipiamo al torneo organizzato negli splendidi campi dell’Avezzano Rugby in memoria di Matteo Fracassi. La sveglia è suonata molto presto stamattina, ma i nostri ragazzi si presentano puntuali al campo centrale per affrontare una calda e impegnativa giornata.

L’under 12 viene dirottata sul secondo campo da gioco e i ragazzi lasciano mal volentieri l’erba soffice del campo centrale per trovare però un terreno altrettanto bello sul quale sfidare gli avversari del nostro girone, decisamente il più difficile: AQUILA, VILLA PAMPHILI, SAMBUCETO, PESCARA le squadre da sfidare.

Si inizia con la più temuta, l’Aquila Rugby e si inizia con l’atteggiamento giusto, quello che li fa lottare dal primo all’ultimo istante di gioco per 12 minuti intensi. Nonostante un piccolo infortunio nessuno molla, segniamo per primi, poi il pareggio, poi di nuovo in vantaggio fino al 2 a 2 sul fischio finale. Il risultato però resta incerto per parecchio tempo, sembra dubbia la loro meta del pareggio e il tabellone viene più volte corretto.

Siamo già fieri di loro e restano ancora tante partite da giocare.

La seconda squadra a scendere in campo contro i nostri torelli è quella del Villa Pamphili in maglia verde che nonostante la “tignosissima” difesa nulla può contro i verdi-blu, che oggi hanno intenzione di dare spettacolo. L’unica pecca della partita è aver usato poco i compagni in alcuni episodi, ma il 5 a 1 finale dà ragione ad una squadra di appini che ha dominato l’incontro dal primo all’ultimo minuto.

Pausa abbastanza lunga da permettere ai ragazzi di rifocillarsi e osservare due incontri in cui studiare gli avversari in vista della partita contro il Sambuceto. Il terzo incontro inizia con una meta che ci porta immediatamente in vantaggio. Il Sambuceto pareggia poco dopo ma i nostri non li lasciano illudere a lungo e tornano in vantaggio quasi subito con 2 splendide mete. Un placcaggio di capitan-Muzzo che l’allenatore del Sambuceto ha definito “da Formula uno”, scatena l’applauso del pubblico di entrambe le squadre e qualche lacrima del malcapitato. La partita termina con un meritatissimo 4 a 1 per i nostri che soddisfatti si abbracciano dopo il corridoio con i giallo-blu.

Siedono in cerchio, parlottano tra loro e fanno i conti. “Quante mete abbiamo fatto noi? Quanto ha vinto l’Aquila? Quante mete hanno preso? Ci andiamo in finale? Che dobbiamo fare alla prossima partita?”. Sono concentratissimi, ma Giuseppe e Andrea chiariscono il concetto: devono continuare così, a giocare, a divertirsi, a impegnarsi, a sopportare il caldo, la fatica, la stanchezza. E per i punti… si vedrà, intanto andiamo a giocare!

Appia-Pescara in campo. I rossi sembrano intenzionati quanto i nostri a non lasciarsi superare e infatti segnano la prima meta. La reazione è immediata, il pareggio anche. In questa partita i nostri alternano momenti di bel gioco, momenti leggermente assonnati, capocciate capocciate capocciate. Al grido di Giuseppe “non vi scapocciate! Guardate fuori!” ecco un passaggio perfetto che li porta dritti in meta. Poi una defaillance… e arriva l’amaro pareggio. Qualche lacrimuccia scappa ma viene prontamente cancellata dai sorrisi e dalla solidarietà della squadra che oggi ha dimostrato quanto mai di essere tale in più occasioni.

Sono primi del girone, se lo meritano ed esultano prima della semifinale con la seconda dell’altro girone: i LUPI FRASCATI.

Qualche minuto di riposo e sono di nuovo in campo contro i lupi giallo-rossi in una partita che i nostri stravincono determinati a dimenticare il pareggio con il Pescara. Una meta dopo l’altra arrivano a 9 senza troppa difficoltà e un gioco fluido e ben fatto. Ci giochiamo quindi il primo posto!

Siedono a bordo campo e assistono rilassandosi un po’ al derby Aquila-Avezzano, l’altra semifinale, decisamente più combattuta, che prosegue con un tempo in più e la golden meta che vede vincitori i ragazzi dell’Aquila Rugby.

Ci si trasferisce con tifoseria al seguito al campo centrale per giocare la finale con l’AQUILA. Hanno caldo, hanno fame, sono stanchi, sembrano stremati, ma viene chiesto a questi piccoli grandi atleti un ultimo sforzo, 12 minuti ancora di gioco e sudore. Viene chiesto a chi di mete ne ha segnate tante, a chi ha dato sempre sostegno, a chi ha fatto a capocciate, a chi ha placcato senza tregua, a chi ha spinto con tutto sé stesso, a chi è infortunato ma ha voglia di giocare ancora, perché “la finale è la finale e io non ci rinuncio”.

E si va, si affronta la super partita della giornata, con una marea di pubblico, con l’entusiasmo e l’emozione di una finale degna di questo nome. Emozione dei genitori, degli allenatori e naturalmente la loro. E questa non è solo una partita. E’ la dimostrazione di tutto ciò che sono, la dimostrazione di quanto siano cresciuti, di quanto siano non solo giocatori ma piccoli uomini.

Il significato delle parole

SQUADRA
COMPAGNO
AMICO
SOSTEGNO

è tutto qui, in questo terreno da gioco.

Entrano in campo, si schierano e danno spettacolo, ancora una volta ma stavolta di più. Danno il meglio di loro nei passaggi, nei placcaggi, nei punti di incontro, nei calci ragionati, nel seguire sempre il compagno che vola a meta, nella fantasia di gioco. E poi, di fronte al compagno di squadra che stringe i denti per il dolore, trovano il tempo per incitarlo, per chiedergli di non mollare, per dargli la forza di stare in campo e continuare a giocarsi la finale, per fargli sentire tutto il loro appoggio. E lui stringe i denti, ingoia qualche lacrima e continua a lottare con loro. Nessuno molla, nessuno si arrende neanche un secondo in una partita che fino alla fine regala batticuori. E poi la più bella delle emozioni: il fischio finale sul 3 a 2 per noi e vedere il modo in cui esultano: non urlano “vittoria” ma si abbracciano tutti con tutti e piangono di felicità. E questo è IL SENSO.

Loro che si cercano dentro e fuori il campo, loro che si incitano, loro che si consolano, loro che se uno sbaglia gli dicono “fa niente” e gli danno una pacca sulla spalla, loro che prendono tra le mani la faccia del compagno dolorante e gli asciugano le lacrime, loro che esultano con rispetto, loro che poi si lanciano verso i genitori e così li ringraziano di esserci, loro che con un dito ingessato vengono a veder giocare i compagni e gli portano l’acqua, loro che si scambiano il ghiaccio e le scarpe perché tutti possano giocare, loro che quando vengono sostituiti danno il cinque a chi entra con un “daje” e poi corrono a bordo campo come stessero giocando.

E poi… LORO CHE ALZANO LA COPPA DEI VINCITORI CON TANTE MANI CHE SONO UNA MANO SOLA, loro che si alzano in piedi e mettono la mano sul cuore nel minuto di silenzio per chi come Matteo ha passato la palla e restano seri e composti.

Loro che non se ne vogliono andare ma poi vedono i genitori cotti dal sole e hanno pietà.

LORO, i nostri piccoli guerrieri che ancora una volta sono un esempio anche per noi.

IMMENSI RAGAZZI.

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