Réportage Primavera Rugby vs Appia Rugby 1 – Capionato regionale U. 16, 2° girone
3 aprile 2016
Sono già fiorite le primule e le viole, fiori delicati e profimatissimi. Ma se dovessi paragonare il rugby ad un fiore, direi che è simile a un cardo: il cuore è tenero e dolce, ma contornato da ruvide foglie piene di aculei. E così, ruvida e acuminata, è stata la “bella” contro la Primavera Rugby (dopo il barrage di inizio stagione, che ci ha visto vincenti sul loro campo, e dopo la partita di andata di campionato, con la sconfitta subita in casa). Non è stato per niente facile arrivare ad assaggiare il cuore tenero e dolce della vittoria, per questo la soddisfazione è ancora più grande.
E’ stata una partita verità, una partita maschia, sentita e sofferta, che entrambe le squadre volevano vincere. Prima del match, in classifica generale la Primavera ci precede, al terzo posto (dietro la capolista Fiamme Oro e il CUS Roma, secondo) di tre lunghezze: 33-30.
Caldo e polvere, nella terrosa cavea dei Campi Sportivi, per una gara di grande intensità, al cardiopalma.
Vantaggio dell’Appia, dopo circa 10’ di gioco, grazie alla meta del nostro estremo Bonaga, dallo stesso trasformata magistralmente. Ma la reazione della Primavera non si fa attendere. Sebbene il maggior possesso dell’ovale sia nostro ed anche la conquista territoriale, subiamo in rapida successione due mete (la seconda in inferiorità numerica, per un giallo al flanker Cinelli): la prima a seguito di una manovrata azione in avanzamento, che sfrutta un buco lasciato aperto dai nostri, per lentezza a rischierarsi; la seconda addirittura con un coast to coast del velocissimo 14 avversario, che salta i nostri come paletti, sfruttando un varco lasciato aperto lungo la linea di touche.
Nei cinque minuti finali prima del riposo gli appini non mollano e continuano a battere ferro, con grande caparbietà. La fatica è premiata, quasi allo scadere, dalla meta, siglata di forza dal nostro pilone Marcangeli, dopo una serie martellante di raccogli e vai. Meta ancora trasformata e si va al riposo in parità: 14-14.
La ripresa è una battaglia all’arma bianca, dove nessuno vuol cedere e ribatte colpo su colpo. Sono però i nostri ragazzi a tenere per lunghi tratti il bandolo della matassa, sebbene non riescano a concretizzare. Scorrono i minuti, la lotta è aspra e il punteggio sembra voler rimanere inchiodato. Per troppa lentezza nei sostegni e nel rischierarsi, lasciamo pericolosamente scoperte zone del campo, ma i nostri avversari non sanno approfittarne, grazie anche ai nostri faticosi recuperi. Il coach opera via via i cambi: dentro Carparelli, poi Di Tizio e poi Olar.
Il grande carattere degli appini, la feroce determinazione vengono finalmente premiati dalla meta del nostro ball carrier Carparelli, che abbatte come un tank la Maginot avversaria a 5’ dal termine e ci porta al soffertissimo e meritato vantaggio. Non trasformiamo e siamo sul 19-14.
I 5’ finali sono una bolgia infernale: la Primavera non ci sta e si riversa furiosa nei nostri 22, poi nei nostri 5 mt. Mai le lancette dell’orologio sono state più pesanti. E’ un assalto tambureggiante, un assedio (roba vietata ai cuori teneri), coi nostri, visibilmente più stanchi, ad eroica difesa degli spalti. Sembrano più volte lì lì per capitolare, ma reggono strenuamente l’urto, non indietreggiano e respingono ogni assalto, facendo ricorso ad ogni residuo di energie nascoste nel fondo dell’animo. L’avversario è costretto al fallo, a tempo scaduto. I ragazzi non hanno mollato un millimetro e sono premiati. Un autentico urlo liberatorio, simile ad un ruggito leonino, echeggia al fischio finale. Il campo della Primavera, a cui vanno gli onori delle armi, per impegno e lealtà, è ancora espugnato. Ora la classifica dice che siamo appaiati al 3° posto: 34 pari. Mancano ancora altre partite al termine del campionato. Altrettante finali, da affrontare con lo stesso spirito.
Questa è Appia!