Reportage Under 10 – I Trofeo “Portus” – Fiumicino
17 Mag

Reportage Under 10 – I Trofeo “Portus” – Fiumicino

Domenica 14 maggio 2017 – I Trofeo “Portus” – Fiumicino

Prima di tutto: TANTI, TANTISSIMI AUGURI A TUTTE LE MAMME, ma in particolare alle mammerugby e alle loro volenterose e impegnate lavatrici!!!

E ora veniamo a noi…

Oggi i nostri piccoli Under 10 sono impegnati sul campo del Fiumicino Rugby nella prima edizione del Trofeo “Portus” insieme ai piccoletti della 8 anche se oggi, ahimè, non hanno potuto tifarsi a vicenda vista l’intensità della giornata, svoltasi in un susseguirsi di incontri senza respiro.

I nostri sono allegri mentre si scaldano sotto uno splendido sole di maggio, anche se guardano con timore il riscaldamento delle squadre forti che di lì a poco affronteranno. Andrea e Raffaele faticano a tenere la concentrazione dei vivacissimi atleti. Si stringono in cerchio per una chiacchierata pre-partita, tutti come sempre vogliono giocare. Raffaele li rassicura “giocherete tutti quanti, tranquilli!”.

E così sarà. Tra un cambio e l’altro entrano tutti a giocare contro le FIAMME ORO. I primi minuti di gioco sono concitati, si susseguono placcaggi senza tregua, i nostri combattono grintosi e battaglieri. Purtroppo sono mancati due ingredienti fondamentali senza i quali è difficile vincere: l’aperura del gioco e il sostegno. I ragazzi escono sconsolati dopo la sconfitta per due mete a zero, consapevoli di aver sbagliato qualcosa, ma anche un tantino straniti per un arbitraggio che non li ha convinti: placcaggi alti, fuori gioco e altre regoline poco rispettate che i nostri invece applicavano con rigore. Vabbè. Arbitraggio “distratto” a parte è andata così. Come hanno detto Raffaele e Andrea: “l’arbitro può sbagliare, ma siete voi che dovete capire come reagire”.

Tutti sotto l’ombra per dissetarsi… che la prossima è ancora più dura. E loro lo sanno. Chi inizia ad accusare stanchezza, chi dolorini di fantasia, chi dice “io magari entro dopo”… contro i ragazzi del FIUMICINO insomma si palpa un leggerissimo timore. Timore che portano in campo contro i forti, grossi, aggressivi (a volte, forse, eccessivi), blu del Fiumicino che approfittano dei “buchi” lasciati dai nostri per stravincere l’incontro. Qui non tutti hanno dato il massimo.

Pausa snack con mandorle distribuite a una fila indiana difficilmente contenibile e poi di nuovo in campo contro la US ROMA. Era iniziata bene, i nostri stavolta volevano vincere e lo dimostrano alla grande nei primi minuti di gioco, poi… tutti dietro la palla e poco schierati, poco sullo spazio. Prendono la prima meta e pare che alcuni appini perdano un po’ di grinta. Perdiamo ahimé anche il terzo incontro, stavolta per 4 a 3. Anzi no, una meta annullata ai verdi-blu e il risultato è di 4 a 2 per i gialli.

Ma poi il momento-appino arriva contro lo JANUS. Un gran verde in campo, i nostri oltre la maglia sembrano un po’ verdi pure in faccia: sono arrabbiati. E stavolta entrano in campo per stravincere. Energia, schieramento, sostegni, voglia di svoltare la mattinata: 7 a 1 per noi il risultato di cotanta grinta. E finalmente!!!!!! E’ una di quelle volte che ti viene voglia di gridare “ma perché prima no???” e invece mentre applaudi a loro che escono dal campo abbracciandosi gridi “braviiiiiiiiii!!!!!!” e ti viene voglia di stringerli tutti. Momenti di giubilo, gavettoni direttamente dalle bottiglie, cioccolatini distribuiti a bambini che si trasformano in tante scimmiette affamate. Belli loro.

Poi discorsetto prima dello spareggio con la terza classificata del girone B: il NUOVO SALARIO. Tutti in campo. Stavolta poco da dire. Un incontro bello, giocato bene con testa, piedi e mani. Sull’1 a 1 gridano da bordo campo: “Ultima azione e poi golden meta” e invece… l’amarezza di una meta presa così, all’ultimo secondo, per una piccola distrazione. E tu pensi “ora escono dal campo arrabbiati”. Invece li senti dire, mentre camminano abbracciati: “vabbè abbiamo dato il massimo dai, la prossima la vinciamo” consolando chi versa una lacrima di dispiacere… e allora capisci che sono piccoli ma grandi.

E poi li vedi, piccoli-ma-grandi in campo nella loro finale contro il FIUMICINO 2 per il settimo posto. E li riconosci, riconosci il loro gioco, perché sono lì senza paura, per divertirsi dando il massimo, senza freni. Si schierano, passano, corrono a meta sostenendosi. Insomma quello che sanno fare e che li fa stravincere, anche stavolta per 7 a 1, l’ultimo incontro di questa bella mattinata di sole e rugby.

Vengono chiamati per il terzo tempo accompagnati da un odorino di frittura niente male. Tutti in fila e affamati si dirigono verso l’uscita del campo. Tutti tranne uno. Uno che cerca in campo, tra centinaia di bambini, un ragazzino del Fiumicino 1 che ha steso con un bel placcaggio facendolo uscire dal campo dolorante. Lo cerca, lo trova e dice “arrivo subito”. Corre verso il ragazzino e gli fa “Mattia come stai?”“Bene grazie, tutto a posto”“Menomale, ciao”“Ciao e grazie!”. E si abbracciano forte. Poi corre a mangiare. Tutto qua. La meraviglia di uno sport duro, di una giornata dura, di quattro occhi di dieci anni che si sono sfidati in campo e abbracciati fuori.

Il pranzo è ovviamente una gran confusione di voci, strilli, insomma allegria mentre divorano voracemente i panini e ne chiedono “ancoraaaaaaa!”. Qualcuno va via, qualcuno resta a vedere le finali e a giocare ancora in campo per chiudere con la palla ovale in mano un’altra giornata all’insegna del rugby, che sicuramente a livello di classifica sarebbe potuta andar meglio, ma come ha detto uno di loro mentre mangiava (con la bocca pienissima chiaramente) “aho e mica si può sempre vincere!”. Niente da aggiungere.

Leave a Reply