Domenica 5 marzo 2017 – Aprilia

Domenica 3 marzo 2017 – ApriliaOre 9.00 appuntamento al campo dell’Aprilia Rugby sotto una pioggia scrosciante iniziata la notte e che non accenna a diminuire, anzi.

Gli Appini dell’Osteria del Tempo Perso/Up and Under si cambiano e, scrutando il campo con aria leggermente preoccupata, si apprestano con coraggio ad affrontare un’umida mattinata rugbistica. Per spirito solidale (ma con l’ombrello perché i giocatori mica siamo noi!) usciamo dal bar e da bordo campo li vediamo scaldarsi. Pochi minuti sotto l’acqua e sembrano già a loro agio, allenatori e dirigente compresi, più o meno. E le sorelline-tifose, armate di galosce, oggi avranno di che divertirsi!

La prima squadra da incontrare è quella ospitante: l’azzurra Aprilia. Hip Hip Urrà per le pozzanghere e si comincia. Un inizio che ci entusiasma, perché a dispetto di un terreno pesante e difficile, gli appini sono carichissimi ed esplosivi (come l’imbarazzante tifoseria immortalata dai nostri temerari fotografi Andrea e Giovanni, che neanche la pioggia riesce a fermare. GRAZIE MILLE EH!). Nonostante la palla scivoli spesso dalle mani quasi scottasse, i ragazzi ce la mettono tutta, anche chi sotto la pioggia non riesce sempre a dare il meglio di sé oggi non si arrende, oggi tutti ci sono e tutti insieme vincono la prima partita senza difficoltà per 6 mete a 1.

Pochi istanti di pausa in attesa del secondo incontro con la squadra dell’Arvalia Villa Pamphili. Stessa sorte degli azzurri spetta ai verdi. Stavolta le mete sono anche di più, mentre è una sola quella presa. Tanto l’impegno, ancora sotto l’acqua, dei nostri ragazzi che hanno mostrato un bel gioco di squadra e soprattutto una grande determinazione che ci porta dritti in finale, nonostante le mani umide, le pozzanghere in cui correre, i rocamboleschi recuperi di palla, la faccia infangata.

C’è da aspettare un po’ e gli atleti ne approfittano per scaldarsi. Al coperto, tra i tavoli del bar, tolgono le maglie zuppe d’acqua e infilano i giubbotti per un meritato break in cui qualcuno accenna timidamente (ma neanche troppo) la richiesta di una birretta, ottenendo dell’acqua o al massimo del tè. Nonostante tremino di freddo e umidità hanno i sorrisi stampati sul volto, consapevoli di aver dato tanto, di averci regalato fino ad ora una prestazione encomiabile. Chi è riuscito a bere un sorso di birra e chi no… è ora di tornare in campo per la meritata finale. Cambio maglia e via, stavolta si entra in campo in verde-blu. E stavolta sotto il sole che nel frattempo è spuntato per permetterci di assistere all’ultima partita senza ombrelli, che almeno aggiungiamo alle grida anche gli applausi!

Arieccoce contro i bianconeri della Nuova Rugby Roma, ostico avversario dell’anno che stamattina ha affrontato e battuto il Ciampino/Lanuvio, l’Aprilia e gli Arnold. Ammettiamo che loro sono forti, bravi e alcuni davvero-davvero-grandi, ma diciamo pure che i primi minuti di gioco erano in campo più o meno soli. L’Appia guardava e li lasciava un po’ fare. Forse a causa della pausa “asciutta” che ha smorzato un po’ la carica di oggi, i primi minuti i nostri ragazzi sembrano confusi e stanchi e prendono 4 mete che ci lasciano stupiti e alla ricerca della squadra dei primi incontri di stamattina, ma basta schiacciare una meta e iniziano a giocare sul serio. Tornano loro, torna la grinta, torna la voglia di vincere. Peccato però che i nostri sono tornati solo ora mentre gli altri erano in gioco dal primo minuto e peccato che la finale duri un tempo solo. Il fischio finale decreta la sconfitta per 4 mete a 1.

Certi che un altro tempo avrebbe permesso la rimonta, escono dal campo a testa alta accompagnati dai nostri applausi e dai nostri “BRAVI!!!”, non perché siamo di parte (e lo siamo parecchio) ma perché bravi lo sono stati davvero. E poi, come dice capitan Parisse, “in campo bisogna a volte abbassare la testa, fuori bisogna sempre tenerla alta”.

Niente doccia. Affamati, infangati, sporchi e meravigliosamente belli, siedono a tavola per il terzo tempo, cui segue panino con salsiccia e, vabbé, un goccio di birra ora ci sta tutto, in pieno spirito rugbistico!

“E’ sporco il rugby? Solo quando è fatto bene”
(Fabio Treves)


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