Rugby Paganica vs ASD Appia Rugby 26 marzo 2017
La prima domenica di primavera ci vede in trasferta a Paganica, frazione de L’Aquila martoriata, come il capoluogo, dal disastroso terremoto del 2009 ma che ora, dopo la ricostruzione (peraltro ancora in corso), si rilancia a nuova vita. Gli Appennini abruzzesi innevati e accesi da un sole splendente e caldo fanno da cornice a una bella struttura sportiva inserita nella zona industriale dell’abitato. La squadra che ci ospita è risultata la terza del proprio girone (dietro alla Primavera e all’Avezzano). Il match di oggi dà l’avvio a questa seconda fase di incontri nella quale ci confronteremo con squadre toste ma alla nostra portata.
Mr. Machella mette in campo questa formazione:
15 Olar – Estremo
14 Perez “BeeBeep” – Tre quarti (Ala destra)
13 Molitor “Lance” – Tre quarti (Centro esterno)
12 Riccardi (Capitano) – Tre quarti (Centro interno)
11 Rusolillo “Lillo” – Tre quarti (Ala sinistra)
10 Stupazzini “Stupa” – Mediano d’apertura
9 Barone Leonardo – Mediano di mischia
8 Gorello – Terza linea (Centro)
7 Zucchegna “Zucco” – Terza linea sinistra (Flanker)
6 Arnone – Terza linea destra (Flanker)
5 Sacchini – Seconda linea (Giocatore destro)
4 Parrini “Chiodo” – Seconda linea (Giocatore sinistro)
3 Sisillo – Prima linea (Pilone destro)
2 Romito – Prima linea (Tallonatore)
1 Caucci – Prima linea (Pilone sinistro).
A disposizione: 16 Bruciaferri “Brucia”, 17 Mancini, 18 Caronna, 19 Lozzi, 20 Di Ruzza “Giorgione”, 21 Latini, 22 Rustia.
Le assenze e gli infortuni costringono, quindi, a rimodellare continuamente la formazione. Novità di rilievo: Arnone da subito in campo nell’inedito ruolo di flanker e Riccardi a ricoprire il ruolo di centro.
Alle 12,05 l’arbitro fischia l’inizio dell’incontro.
Neanche il tempo di capire i movimenti delle squadre che il risultato si sblocca subito grazie a “Lance”. L’Appiario esce bene da una mischia (ce ne saranno tantissime nel corso della partita…) nei nostri 22 metri facendo viaggiare velocemente la palla da destra a sinistra, palla che finisce nelle mani del nostro centro esterno che con un’inarrestabile volata di 40 metri realizza la prima meta. “Stupa”, con calma, trasforma. 0-7.
Bhe, se il buongiorno si vede dal mattino…
In verità, la partita è da subito condizionata da un’infinità di errori e di falli che spezzettano spesso il gioco.
Da uno di questi errori (di ricezione in uscita da una mischia sui nostri 5 metri, nella fattispecie) al 7° minuto scaturisce la meta del pareggio abruzzese. 7-7.
Il punteggio è sintomatico di una gara fin qui equilibrata e lo sarà per altri 10 minuti fino alla nostra seconda meta, che anche questa volta ha avuto il “la” da un’azione di squadra avviata da Sisillo. La palla, mossa velocemente da una parte all’altra giunge, a “Lance” che, convergendo al centro della zona rossa del Paganica, viene strizzato come un tubetto di dentifricio, riuscendo però a rendere disponibile l’ovale per Gorello che realizza sotto i pali. Anche questa volta “Stupa” trasforma. 7-14!
Ma da qui ha inizio un’altra partita. Ribadiamo da subito che se si perde una partita non si devono accampare scusanti di alcun tipo. Le variabili in questo gioco sono tantissime… arbitro compreso…
Vero. È impossibile però negare che alcune decisioni arbitrali abbiano irrimediabilmente inficiato l’esito dell’incontro. È vero, i ragazzi sono stati molto fallosi, più del solito, ma tre gialli sembrano onestamente tanti (Olar al 25°, “Lillo” al 29° e “Giorgione” appena entrato al 23° della ripresa, tutti per falli ripetuti di squadra). È vero, i falli fischiati contro di noi sono stati correttamente sanzionati dal direttore di gara ma a questi hanno fatto da contraltare quelli non fischiati contro il Paganica. È vero, le gare si vincono con il gioco, ma un’azione fermata senza concedere il vantaggio al capitano che stava correndo verso la meta che sarà prodromo a due mete inesistenti concesse agli avversari sono un po’ troppo. Questi episodi hanno certamente determinato un risultato che altrimenti sarebbe stato diverso.
Ma andiamo nell’ordine…
Dunque, allo scadere del 1° tempo ci ritroviamo a resistere in vantaggio di punti ma in forte inferiorità numerica per i primi due gialli subiti. Nonostante ciò, è in questo frangente che si realizza la mancata concessione del vantaggio a Riccardi che ci avrebbe portato all’intervallo con un doppio vantaggio.
Nella ripresa le cose non vanno meglio, anzi.
Ricordando che la durata del giallo nell’U16 è di 7 minuti, possiamo tranquillamente dire che i primi due gialli hanno avuto una durata maggiore, almeno di tre minuti ciascuno.
Lo staff tecnico e la dirigenza incitano i ragazzi a stare calmi, a giocare. L’allenatore al 13° tenta come nella scorsa partita la “carta” Caronna al posto di “Lance” ma già pochi minuti dopo subiamo una punizione per falli ripetuti che il Paganica trasforma: 10-14.
Al 23° un altro episodio che non avremmo voluto vedere. “Stupa” involato verso la linea di meta viene fermato da un evidente placcaggio alto non sanzionato. Che dire, non importa, continuate a giocare ragazzi, non fermatevi, possiamo portare comunque a casa il match!
Le mischie determinate dai continui falli commessi dai giocatori cominciano a farsi sentire sulle gambe degli 8 del pacchetto. Viene così messo in campo “Giorgione” al posto di Gorello. Il nostro pilone però, alla prima palla che gli capita tra le mani in uscita da una touche, si ritrova destinatario dopo pochi secondi di un giallo di squadra per l’ennesimo fallo ripetuto.
Di nuovo in inferiorità subiamo sempre più gli avversari che al 27° riescono a sorpassarci con un’auto-meta di Arnone! Spieghiamoci meglio. Sappiamo tutti che non esistono le auto-mete nel rugby. Ma come definire quello a cui abbiamo assistito? La palla schiacciata a terra oltre la nostra linea di meta, e quindi annullata, dal nostro flanker che ne aveva l’evidente possesso e solo “sfiorata” dall’attaccante abruzzese è stata considerata realizzata dal Paganica. Il disagio si avverte sugli spalti. Anche i tifosi padroni di casa sembrano sbigottiti alla luce del macroscopico errore. Ma, per citare una famosa frase di Boskov, “rigore è quando arbitro fischia”, ci troviamo costretti a dire “meta è quando arbitro la concede”.
17-14 per loro!!!
Allo scadere rientra “Giorgione”, giusto il tempo per vedere l’ultima meta del Paganica (anche questa probabilmente inesistente in quanto la palla sembra essere stata tenuta alta da terra dai difensori) che chiude l’incontro sul 24-14.
Non smetteremo mai di dire che nel rugby vince comunque il più forte. Non sarà mai troppo ribadire che l’arbitro è una figura quasi “sacra” e, comunque, inviolabile. Non ci stancheremo mai di dire ai ragazzi che il saper portare rispetto nei confronti del direttore di gara e degli avversari (anche vivendo episodi come questi) è uno dei cardini di questo sport.
Quindi, il messaggio che ci troviamo a lanciare alla squadra è questo: “con umiltà ma soprattutto con perseveranza, partecipazione e allenamento preparatevi all’incontro di ritorno di domenica prossima per dimostrate a tutti chi è veramente il più forte. Lasciate stare le facili dietrologie e i rancori per ingiustizie che ritenente di aver subito e rimanete concentrati sul match e sulle indicazioni dei vostri allenatori, che tanto vi hanno insegnato e dato finora, mettendo in campo tutto l’agonismo di cui siete capaci. Lo scopo? Solo uno… voi sapete quale!”.
Sempre dritti alla meta, FORZA APPIA!!!
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