Reportage Under 6 e Under 8 – Avezzano – Torneo Memorial Matteo Fracassi
02 Mag

Reportage Under 6 e Under 8 – Avezzano – Torneo Memorial Matteo Fracassi

25 aprile 2017 – Avezzano – Torneo Memorial Matteo Fracassi

RUGBY E MEMORIA AD AVEZZANO

Un’altra splendida giornata di rugby e di memoria questo 25 aprile ad Avezzano. Non la memoria alta, importante, di eventi storici che ormai sfumano in un ricordo mitico, ma la memoria delle piccole cose e delle piccole persone che, come gli hobbit, sono capaci di grande coraggio e di grandi imprese.

Il mondo della palla ovale si è riunito nel comune marsicano per il secondo torneo in memoria del 31enne rugbista avezzanese Matteo Fracassi, che due anni fa ha passato la palla a causa di una malattia. Un torneo, questo, fortemente voluto dalla sua famiglia per ricordarlo non con le lacrime, ma con il sorriso dei bimbi e le grida di gioia sul campo.

Il torneo è iniziato con tutti i bimbi schierati in campo insieme agli allenatori per un minuto di silenzio in memoria di Matteo, ma anche del ciclista Michele Scarponi e del rugbista reatino Andrea Balloni, entrambi scomparsi da pochi giorni.
L’emozione è fortissima e palpabile, ancor più perché i bambini probabilmente non conoscono o non capiscono questo rituale, ma rimangono composti e in silenzio e per un minuto l’unico rumore è quello della natura potente e selvaggia della Marsica.

E poi via! Fischio d’inizio. L’Appia rugby si è presentata con le categorie U6, U8 e U10. La prima squadra a partire è proprio l’U8, guidata da Lorenzo, che incontra il Sambuceto e lo travolge con un 7 a 1 che dà ai nostri la carica che li accompagnerà per tutto il torneo. Poco dopo anche l’U6, guidata da Marco, inizia il suo cammino contro i padroni di casa dell’Avezzano Giallo, a cui rifila un importante 8 a 1.

Nel corso delle partite qualche problema organizzativo allontana dalla sua squadra l’allenatore Lorenzo che si trova, suo malgrado, costretto ad arbitrare una partita mentre i suoi bimbi giocano. Ma non ci si perde d’animo e i coniugi Di Giovanni si improvvisano primo e secondo allenatore, con Mirko che segue il gioco e Amanda che si occupa di sostituzioni, scarpe slacciate e piccoli traumi. Nell’U6 il ruolo di secondo allenatore ricade sulle larghe spalle di Fabio Caporicci, sempre capace di guidare i bimbi e dar loro sicurezza con la sua travolgente allegria e la voglia di mettersi in gioco.

Le partite continuano a ritmo serrato e i nostri collezionano una vittoria dopo l’altra. Alla fine saranno entrambe prime con i seguenti risultati: per l’U8, Appia – Avezzano Nero 7-1, Appia – Rieti 9-0, Appia – Val Comino 9-0, Appia – Avezzano Giallo 13-0; per l’U6 dopo la vittoria sull’Avezzano Giallo arriva anche quella sull’Avezzano Nero per 6 a 2.

I gironi dei piccoli finiscono abbastanza presto e bisogna aspettare che anche l’U10 e l’U12 finiscano le loro partite. Quale modo migliore per ingannare il tempo di una partitella bimbi contro allenatori e dirigenti? Tutti si divertono, ma forse i grandi un po’ di più.
Tutti i nostri si preparano quindi a disputare le finali, che vedono sia per l’U6 che per l’U8 incontrarsi Appia e Avezzano Nero. Entrambe le partite terminano con la vittoria dei nostri, per 8 a 0 l’U6 e per 5 a 2 l’U8.

Dopo il grande entusiasmo, rumore, grinta ed energia delle partite, arriva un nuovo momento solenne, quello delle premiazioni. I bimbi ricevono i trofei direttamente dalle mani dei familiari di Matteo Fracassi, tra cui anche i suoi due figli. E come a chiudere un cerchio, un torneo che si era aperto con un’emozione forte, allo stesso modo si conclude.

E adesso tutti a mangiare gomito a gomito con compagni e avversari per il tradizionale terzo tempo, questa volta particolarmente ricco e come al solito allietato anche dalla presenza di fratellini e sorelline sempre ben accetti a tavola.
Questa bellissima giornata di sport è ormai finita e tutti i nostri si apprestano a tornare nel caos della capitale, non senza un saluto e un ultimo sguardo alla piana del Fucino e al monte Velino che, maestoso, ci guarda dall’alto.

Lasciamo la terra dell’orso, del lupo e dell’aquila felici, soddisfatti, ma soprattutto arricchiti di una nuova esperienza di sport e di vita.

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