Il nostro 25 aprile

E’ mercoledì. E’ festa nazionale: è il 25 aprile. Oggi si può dormire un po’ di più, si può poltrire a letto e si sa che ad aprile è ancora più piacevole. Ma nelle case dei piccoli rugbisti dell’Appia la sveglia oggi suona ben prima del solito. La divisa da gioco è già pronta in fondo al letto, gli scarpini sono lustri, il paradenti è in borsa… si parte!Ma si può sapere dove andate così presto? Ci siamo dati appuntamento ad Avezzano per il terzo Memorial Matteo Fracassi: un torneo di minirugby bello per la cornice naturale e importante per il valore che trasmette. Matteo era un giovane rugbista. Ha passato la palla qualche anno fa e la sua famiglia ha deciso di ricordarlo e di onorarne la memoria con questo appuntamento, perché l’allegria e l’entusiasmo dei bambini si sentano fino a lassù.

La nostra U10 si ritrova puntuale alle 8.30 al campo, in una bella e calda giornata di primavera. La compagine è folta e nutrita, così molti dei nostri giocano, oltre alle partite in verde-blu, anche le altre, in prestito alle varie squadre che ne hanno bisogno. Anche così si impara il rugby, aiutando anche l’avversario, se è in difficoltà e giocando con lo stesso impegno per i colori propri e per gli altrui.

I bambini sono accompagnati dall’allenatore Luca e dalla valente dirigente Amanda.

Le partite iniziano con un po’ di ritardo rispetto al programma ma le squadre delle varie categorie sono tante e qualche piccolo contrattempo è del tutto normale.

Per l’U10 ci sono due gironi. I nostri incontrano le squadre del girone B:

Appia-Pescara 8-1

Appia-villa Pamphili 5-2

Appia-Avezzano rugby B  7-0

Appia-polisportiva l’Aquila 7-1

La partita con il Triari urbe rugby non viene disputata per il ritardo nell’arrivo della squadra.

Durante tutto il corso della mattinata Amanda si preoccupa che i bambini abbiamo tutto il necessario: acqua da bere, testa bagnata quando il caldo si fa sentire, qualcosa da mangiare tra una partita e l’altra. I genitori a bordo campo incitano e si entusiasmano (e qualcuno a volte si commuove…), fratellini e sorelline un po’ si annoiano, un po’ fanno combriccola e si inventano giochi con quello che trovano.

Intanto gli stands del terzo tempo hanno aperto i battenti e quando verso le 11 la fame si fa sentire, ecco comparire panini e birre.

Dunque i nostri stravincono il girone e attendono di incontrarsi con la vincitrice dell’altro, l’Avezzano rubgy A. Purtroppo vengono sconfitti grazie a una meta segnata sul fischio finale dai marsicani e la partita si conclude con un bel 3-2. Bello perché i nostri non hanno mai mollato di un centimetro, hanno giocato ogni pallone, non si sono risparmiati mai. Bello perché la vittoria era lì, a portata di mano e questo vuol dire che la squadra sta crescendo e sta lavorando bene. E tutti, ma proprio tutti se possono danno una mano, anche chi, come Enzo era venuto “in abiti civili”, solo per assistere alle partite del fratello Flavio in U8, anche chi, come Valerio, addirittura ha momentaneamente accantonato il verde-blu per dedicarsi a un altro sport ed era venuto ad accompagnare il fratello Jacopo. Ma quando serve, entrambi indossano una maglia da gioco e si buttano in campo.

Adesso tutti in doccia e con questo caldo ci vuole proprio! Negli spogliatoi ormai i nostri ometti cominciano a essere autonomi e noi mamme serviamo a poco, ma ancora ci piace gironzolare lì intorno sperando di essere utili e alla fine qualche maglietta sparsa, qualche testa da asciugare, qualche zaino da sistemare si trovano sempre.

E ora si mangia e ci si diverte al terzo tempo, sotto un sole cocente che sembra dare noia solo a noi grandi.

Ma arriva il momento delle premiazioni: ogni squadra viene chiamata a ricevere l’attestato di partecipazione e le medaglie per tutti i miniatleti e a consegnarle c’è tutta la grande famiglia di Matteo Fracassi.

I bambini sono soddisfatti e sono felici perché l’Appia porta comunque a casa due vittorie con i piccolissimi della U6 e con i grandi della U12.

E’ ora di ripartire, di riprendere la strada di casa. Siamo stati bene, siamo felici, siamo più stanchi ma molto più ricchi di quando siamo partiti perché questo sport bellissimo ci ha insegnato ancora una volta a diventare bambini, mentre ogni giorno insegna ai nostri figli a diventare uomini.


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